domenica 15 marzo 2009



Le donne
8 Marzo :già trascorso..
Nella visuale di blogger, l’ articolo dedicato alla Giornata Nazionale delle Donne ( non festa) doveva comparire in questo blog l’8 Marzo, perfetto nella sua elaborazione, celebrativo della donna e riflessivo sui fatti quotidiani..
Ciò non è accaduto,perché con il rischio di apparire insensibile,sospettosa e così via, stavo a riflettere “ sull’informazione circa le donne”.. sugli stupri ..
Se per i mezzi di comunicazione e la società sbigottita ( non riesco a comprenderne il perché, forse amavano solo nutrirci di illusioni? E la fame a quanto a pare non la si avvertiva!) è un dato oggettivo che ad oggi gli stupri risultino moltiplicati, dall’altra a mio modestissimo parere nulla risulta aumentato in termini vertiginosi, laddove violenze fisiche,psiche,persecuzioni da secoli vengono condotte contro la donna, con ciò non intendo giustificare gli ultimi fatti di cronaca.
Se si sofferma l’attenzione al clima sociale contemporaneo, non vi sono donne tutelate nella violenza subita, ne risoluzioni fondate su criteri imparziali,solo su decreti emergenziali; ne ruoli uomo/donna equiparati al semplice essere Persona,ma solo quote rosa: l’unico aspetto che si riesce a carpire con grande amarezza è una nuova strumentalizzazione con a capo le donne,ad opera del connubio politica/informazione.
Ad esempio analizziamo il reato di “stalking” approvato con il Ddl introducente nel Codice Penale l’articolo 612-bis a norma del quale : “chiunque molesta o minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per la incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita", è evidente che è un reato contro la persona umana,che prevede una pena fino ad un massimo di quattro anni.
Il reato contro la persona va ad imbastire larghi margini di presupposizione diramanti in reati più o meno gravi, in particolare lo “ stalking” non si atteggia solo nella persecuzione e violenza fisica, ma ricopre i molteplici aspetti della vita ledendo la libertà della Donna. È noto che molte di esse sono costrette a mutare luogo di lavoro, circolo di amicizie e nei casi più estremi anche la città natale,versando nella maggior parte dei casi in pessime condizioni economiche.
Pessime condizioni economiche non fronteggiate dal DdL “anti-stalking”, laddove risulta respinto l’emendamento di Barbara Pollastrini, che prevedeva la possibilità di patrocinio gratuito per le vittime di stalking, ad oggi costrette a fronteggiare le spese legali nel caso decidessero di sporgere denuncia. Non si fa in tempo a superare questa prima laguna, che si ricade in vuoto Costituzionale che di certo o almeno si spera il procedimento ordinario legislativo non avrebbe sicuramente tralasciato: “ E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine ECONOMICO E SOCIALE , che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impedendo il pieno sviluppo della persona umana..” (art 3 comma 2 COSTITUZIONE). In tal senso la decisione di evirare la possibilità di un patrocinio gratuito, è in netta contraddizione con il compito della Repubblica di adempiere al proprio dovere di rimuovere gli ostacoli di ordine Economico e Sociale, in più non solidificando le basi dell’Eguaglianza Sostanziale. Particolari tralasciati di grande importanza,decisamente per gli artefici in futuro la colpa ricadrà nella fretta cattiva consigliera e non sulla loro incompetenza!!!
Inoltre allarmante risulta il vuoto istituzionale, poiché nulla è previsto a livello di misura cautelativa e coercitiva dal momento in cui la donna sporge denuncia alla condanna, periodo di attesa e di lungimirante “ rilassatezza” giuridica nel mezzo del quale la vittima da sola si trova a gestire situazioni assai difficili,che possono sfociare in vere e proprie tragedie.
In ultimo a livello “irrisorio” molti tengono a sottolineare che per il furto con scasso, un reato contro la proprietà e non un reato contro la persona, sono previsti fino a sei anni di reclusione.
In conclusione una legge tappa buchi, totalmente insufficiente per rispondere al problema effettivo.
Al di là di ciò è ovvio che una violenza debba essere denunciata, è ovvio tutelare il proprio interesse alla propria esistenza fisica..
È logico e solidale mettere alla luce “atti così innaturali”!
Ma oggi la luce di tale riflettore appare così viziata: oscura, acceca nuovamente la sua vittima,sopraffatta dagli scopi dei suoi ultimi e non meno animaleschi carnefici : politiche xenofobe, allarmismi spietati che alimentano,nutrono come bestie l’animo insoddisfatto di chi sente sfuggire il futuro dinnanzi alla crisi economica, alla certezza lapalissiana di essere dei semplici precari e i “ pupari” scaltri e privi di soluzioni “distraendoci” ci consegnano dei facili capri espiatori, perché su di essi venga sfogata la rabbia di un’Italia, di uno Stato Italiano, che si contorce , non riesce a proseguire,reo di violare le basi imprescindibili del Patto Sociale: non Tutelando il nostro Diritto alla Sicurezza; del resto sputtanato,degradato ed umiliato dalle Ronde..
Non voglio ricadere in politiche faziose di opposizione( almeno esistesse) ma i nostri Parlamentari, gli uomini che siedono al Governo, imperterriti,incapaci e bigotti, istituiscono fieri Ronde, ma nel paradosso più eccentrico non riescono a comprendere di stare contemporaneamente a proclamare il loro fallimento, chiedendo di autotutelarci: in tal senso la Donna, la violenza sulle donna la tutela della donna in ambiti istituzionali è diventata un paravento per sfuggire alla degenerazione degli aspetti sociali,economici ed etici statuali della società,un drammatico diversivo che forse anzi sicuramente presto verrà sostituito da nuove tematiche..
Ancora una volta le donne non riescono ad essere che ESCLUSE, dai propri intimi voleri da schemi e condizionali sociali che direttamente riescono a governare destini altrui, ricadendo nella evidente consapevolezza che la “ cultura patriarcale dell’essere donna” in tempi moderni si accresce e si nutre delle più disparate incongruenze di una società civile fortemente paradigmatica e colpevole di gestire per doppi fini la sofferenza altrui, non riuscendo a gettare basi solide per superare “ l’etichetta”del essere solo una Donna con una Vagina in mezzo alle gambe!!!
E nel più fallimentare dei copioni in ultimo dietro un sipario, protette dalla luce distorta dei riflettori
rimangono loro:
Bambine,adolescenti,giovani donne,anziane..
Con i loro problemi,con la loro violenza!
Maria!


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