venerdì 16 gennaio 2009

Cronaca Barcellonese: ucciso Carmelo De Pasquale.

Carmelo De Pasquale,40 anni, è stato ucciso nell'antico quartiere di Nasari , poco prima delle20:15.
L'uomo è stato centrato al volto,si è trattata di morte istantanea.
Sul posto sono intervenuti gli agenti di polizia avvertiti da una chiamata anonima.
Le prime indagini sono state condotte dal Sostituto Procuratore Michele Martorelli, indagini, in seguito vista l'appartenenza della vittima alla cosca mafiosa locale assunte dal Sostituto Procuratore della Dda Giuseppe Verzera.
Le ipotesi del perchè del delitto oscillano tra due distinti moventi ovvero la possibilità di una "pulizia interna" al clan mafioso barcellonese, scaturito forse dal comportamento scomodo di Carmelo De Pasquale, che s'era messo in testa di guadagnare per i fatti propri, cosa non consentita,vista la conseguenza scaturita.
Oppure il primo atto di una mattanza,relativa al maxiprocesso "Mare Nostrum" ancora in corso.
Difatti nel processo di " Mare Nostrum", lo stesso De Pasquale, anzi tempo collegato alla famiglia mafiosa di Carmelo Milone, e poi convolato a nozze nella clan mafioso di Gullotti, sarebbe stato condannato a 30 di carcere per l'omicidio del piccolo Giuseppe Sottile,ucciso per sbaglio nel 1990,al posto del padre.
L'omicidio riflette anche l'esigenza di eliminare i cosi detti "canisciolti" che sono solo fonte di disturbo alla quiete della mafia "silenziosa".

Abbandoniamo toni retorici e formali, insomma a Barcellona si ritorna ad uccidere, si ritorna ad uccidere alle 20:15 di sera..è lo sgomento è maggiore nel momento in cui si pensa che ancora vi è una normale viabilità e il coprifuoco scatta per le 21 circa..
Sicuramente questa è la miglior risposta, perchè effettiva e reale, a chi continua a salvaguardare l'immagine barcellonese da qualsiasi brutta piega, lanciando occhiatacce ai mal pesanti che continuano a ripetere la Mafia esiste, è parte integrante del DNA di questa sfigurata città, non voglio cadere in retoriche varie,qui si uccide, qui si concludono affari nel silenzio, qui i boss danno le loro sentenze e con un botto cadi a terra morto...
e a quanto pare a noi non resta che il coprifuoco..
maria

martedì 13 gennaio 2009


Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!!!!



Scettico disgraziato e malpensante!!!Questo ho pensato di me guardandomi allo specchio, quando ho letto questo articolo di cui riporto delle parti salienti e riassuntive,ritenendo che non mi basterà tutta la vita per scusarmi con tutti i barcellonesi e prima di tutto col il Nostro Primo Cittadino;ritenendomi uno degli artefici e fonte di ogni problema e disagio a Barcellona!!!


Intervista del Sindaco Candeloro Nania rilasciata alla Gazzetta Del Sud in data 7 gennaio 2009.. Il Sindaco chiede ai cittadini una “resistenza operosa” punta l’indice contro una presunta “bestia nera”: ovvero “la sfiducia organizzata”… e non contento afferma:


“Noi rivendichiamo il diritto delle persone per bene, che sono la stragrande maggioranza di questa città, di essere valutati e semmai giudicati per quanto di buono, d’importante fanno. Così come rivendico alla mia gestione del palazzo Longano una costante azione tesa al rispetto della Legalità. Chiediamo semmai che ciascuno faccia il proprio dovere…ma su una cosa non transigiamo: il rigetto della malafede di chi vuole tenere questa città chiusa a chiave con etichette preconfezionate…… una città che non venga raccontata sempre e solo per le ombre passate, ma anche per le cose che si fanno… il dissesto idrogeologico sta alla base di quello che è successo (con riferimento all’11 dicembre) non è un fatto di oggi, richiama responsabilità diffuse che vanno a ritroso nel tempo”.


Tutte queste affermazioni stanno chiaramente colpevolizzando chi con presa di coscienza critica o giudica quello che viene o non viene fatto a Barcellona…
E’ come stare a dire che è per colpa degli scettici che questa città va male!!!
Noi vogliamo tenere chiusa questa città con etichette preconfezionate…
sono solo povere vittime e non poveri incapaci!!! ( è questo il punto).È tutta colpa nostra, non agiscono non fanno quello che normalmente una amministrazione dovrebbe fare e garantire per evitare di essere criticati!!!E proprio una cosa incredibile!!!


Che io ricordi in questi 7-8 anni non hanno mai fatto un mia culpa sugli errori commessi, mai che nessuno si sia fatto carico delle proprie responsabilità…E queste sono le risposte, dopo 8 anni continuano a prenderci per i fondelli (ma credo che forse sono andati pure oltre) scrollandosi di dosso ogni responsabilità.. perché qualsiasi problema si presenti non è colpa loro o comunque qualcuno avrà inevitabilmente colpe maggiori e più grandi!!( a ritroso nel tempo)


Ebbene forse credono di essere buoni amministratori sol perché siedono alla destra del padre?.. non è cosi..Abbiate almeno il coraggio di dichiarare il completo fallimento del vostro operato che ha ridotto Barcellona ad essere un globo archeologico cementificato, che poco sa di una città in ripresa e molto sa di un territorio pieno di rovine inghiottite dal tempo!!!Per questi motivi mi chiedo(spero) :“ Presentare le dimissioni….?? Nooo,verooo…?.
In tal caso vi ringraziamo anticipatamente e magari un giorno vi ricorderemo come coloro che, si hanno sbagliato, ma che comunque, prima di rovinare tutto hanno lasciato l’importante compito di gestire la città a gente più capace e intelligente.

Noi siamo pronti e vogliamo ripartire da zero!!!


NINO


P.S. Intanto fuori piove!!! Speriamo bene!!

Alcuni aspetti di noi...


Alcuni aspetti di noi è un titolo che non sta a significare proprio nulla.. zero..

Non mi chiedete perché l'ho scelto.. la risposta sarebbe un insignificante non lo so..

Non continuate nemmeno a leggerlo.. sarebbe troppo futile nella genesi del suo impegno..

Vi dicevo o forse no?..

Stavo a passeggiare, nelle vie della nostra città.. un'andatura scissa tra il veloce, l'affannata, e la lentezza che ti rode dentro..

Eppure vi dicevo o forse no?..

La gente osservava in silenzio, tutti come in una lenta processione si dimenavano solitari nei pensieri altrui..

Ognuno aveva abbandonato le proprie abitudini,la propria vita sedentaria..

Ciascuno di loro smise di essere un "uno" in se stesso e al di fuori..

Oddio quanto era assordante.. Quanto ti rendeva oscuro e debole, conoscere il pensiero altrui.. conoscersi in ogni singolo aspetto, affare!!!

Era lo strazio che si consumava nei loro occhi,la paura di non aver più barriere, mura, cemento di protezione.. ognuno apparteneva a stesso e all'altro.. e nell'altro si alienava, riemergeva, nella lotta continua di tutelare la propria indifferenza..

...di non provare sgomento,orrore,passione per chi si fosse macchiato di così tante colpe,per loro stessi che avevano fatto finta di non conoscere nulla..

Eppure vi dicevo o forse no?

ognuno apparteneva all'altro e a se stesso, era lo strazio che consumava i loro occhi..


D'un tratto alcuni si dilaniavano, si disperavano.. nell'ipotesi più assurda era come uscire fuori dal proprio corpo,una lotta psico-fisica.. altri urlavano, ridevano impazzati, altri ancora era spossati,impassibili:la più dura delle condanne..


Vi dicevo o forse no?

Stavo a passeggiare,nelle vie delle mia città, osservavo e l'ansia cresceva, il passo era divenuto corsa, io non riuscivo a esser loro..ero solo una narratrice..


Aumentarono i lamenti,.. gli strazi,.. le loro fronti grondavano di sudore.., era come il partorire qualcosa che da sempre gli apparteneva.. lo scalpitare incessante di una nuova vita che con estrema violenza decide di nascere, svuota le tue viscere, si nutre del tuo sangue, e con l'ultimo atto di prepotenza ti dona quei pensieri che da sempre hai cercato di evitare, dona se stessa..



Mi fermai


osservai :


" Mio Dio quanto è difficile essere un uomo nuovo?"..


.. smisi così di correre, di ansimare, e aspettai impazientemente, perché tutto ciò avvenisse..

...ed ora ero io ad appesantirmi, contorcermi nei miei pensieri ,perché finalmente venisse fuori quel nuovo "Io"...bistrattato e ridente, .. l'erosione era avvenuta e con essa la crescita di consapevolezza..


" Non eravamo più soli", e piansi lunghe lacrime...


Vi dicevo o forse no?

( che strano farneticare)

(....il tempo ritornava scorrere..)

Stavo a passeggiare, nelle vie della mia città .. un'andatura scissa tra il veloce, l'affannata, e la lentezza che ti rode dentro..

Un estremo ritardoo..

Nino stava di fronte al bar.. lo raggiunsi .. lo strinsi a me... e recuperai la mia realtà..

Maria..

Ps: non è un attacco alla gente di questa città o altro.. strane fantasie, riflessioni attorniate in un Io che emergeee.. mha cose strane..