martedì 13 gennaio 2009


Alcuni aspetti di noi...


Alcuni aspetti di noi è un titolo che non sta a significare proprio nulla.. zero..

Non mi chiedete perché l'ho scelto.. la risposta sarebbe un insignificante non lo so..

Non continuate nemmeno a leggerlo.. sarebbe troppo futile nella genesi del suo impegno..

Vi dicevo o forse no?..

Stavo a passeggiare, nelle vie della nostra città.. un'andatura scissa tra il veloce, l'affannata, e la lentezza che ti rode dentro..

Eppure vi dicevo o forse no?..

La gente osservava in silenzio, tutti come in una lenta processione si dimenavano solitari nei pensieri altrui..

Ognuno aveva abbandonato le proprie abitudini,la propria vita sedentaria..

Ciascuno di loro smise di essere un "uno" in se stesso e al di fuori..

Oddio quanto era assordante.. Quanto ti rendeva oscuro e debole, conoscere il pensiero altrui.. conoscersi in ogni singolo aspetto, affare!!!

Era lo strazio che si consumava nei loro occhi,la paura di non aver più barriere, mura, cemento di protezione.. ognuno apparteneva a stesso e all'altro.. e nell'altro si alienava, riemergeva, nella lotta continua di tutelare la propria indifferenza..

...di non provare sgomento,orrore,passione per chi si fosse macchiato di così tante colpe,per loro stessi che avevano fatto finta di non conoscere nulla..

Eppure vi dicevo o forse no?

ognuno apparteneva all'altro e a se stesso, era lo strazio che consumava i loro occhi..


D'un tratto alcuni si dilaniavano, si disperavano.. nell'ipotesi più assurda era come uscire fuori dal proprio corpo,una lotta psico-fisica.. altri urlavano, ridevano impazzati, altri ancora era spossati,impassibili:la più dura delle condanne..


Vi dicevo o forse no?

Stavo a passeggiare,nelle vie delle mia città, osservavo e l'ansia cresceva, il passo era divenuto corsa, io non riuscivo a esser loro..ero solo una narratrice..


Aumentarono i lamenti,.. gli strazi,.. le loro fronti grondavano di sudore.., era come il partorire qualcosa che da sempre gli apparteneva.. lo scalpitare incessante di una nuova vita che con estrema violenza decide di nascere, svuota le tue viscere, si nutre del tuo sangue, e con l'ultimo atto di prepotenza ti dona quei pensieri che da sempre hai cercato di evitare, dona se stessa..



Mi fermai


osservai :


" Mio Dio quanto è difficile essere un uomo nuovo?"..


.. smisi così di correre, di ansimare, e aspettai impazientemente, perché tutto ciò avvenisse..

...ed ora ero io ad appesantirmi, contorcermi nei miei pensieri ,perché finalmente venisse fuori quel nuovo "Io"...bistrattato e ridente, .. l'erosione era avvenuta e con essa la crescita di consapevolezza..


" Non eravamo più soli", e piansi lunghe lacrime...


Vi dicevo o forse no?

( che strano farneticare)

(....il tempo ritornava scorrere..)

Stavo a passeggiare, nelle vie della mia città .. un'andatura scissa tra il veloce, l'affannata, e la lentezza che ti rode dentro..

Un estremo ritardoo..

Nino stava di fronte al bar.. lo raggiunsi .. lo strinsi a me... e recuperai la mia realtà..

Maria..

Ps: non è un attacco alla gente di questa città o altro.. strane fantasie, riflessioni attorniate in un Io che emergeee.. mha cose strane..









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