martedì 25 novembre 2008


Riforma Gelmini..
L'importanza dell'allora Decreto n 137 ,non risiede unicamente nella sua forma testuale che richiama il precedente progetto della Moratti, ma si ricollega ad un contesto storico e sociale in pieno collasso ,nel quale sorge la consapevolezza di riappropriarsi dell'identità dei propri diritti e si nutre, dell'antinomia sconcertante del malessere giovanile che l' ha sottoposto alla luce dei riflettori.
La scuola da sempre, insieme alla famiglia, rappresenta il secondo nucleo di formazione dell'individuo, costituendo un momento fondamentale per la socializzazione e l'apprendimento. Riconducendola nel quadro delle libertà negative si può notare come la stessa Riforma Gelmini venga del tutto svalutata in un'ottica COSTITUZIONALE.
In primis i tagli rivolti agli atenei si presentano come una forte contraddizione allo stesso articolo 33 comma 1 della Cost. "L'arte e la scienza sono libere così come nè libero l'insegnamento".
Ciò sta a significare che non solo non possono esistere un'arte o una scienza di stato, ma il termine "libertà" si ricollega in una visuale economica alla facoltà di fornire a chi opera nel campo della ricerca scientifica i mezzi e gli strumenti organizzativi e finanziari sufficienti perchè la ricerca possa effettivamente (liberamente) svolgersi.
Assente invece risulta in Italia una politica della ricerca scientifica che valga a stabilire un'alleanza di ordine costituzionale tra i "fautori" del mondo fututo ( scienziati e altre categorie) e gli organizzatori del mondo presente: i POLITICI.
Ironicamente ricordando che a norma dell' Art. 9 della Cost.: "La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e ricerca scientifica e tecnica".
Per quanto riguarda i tagli relativi alle scuole elementari, medie e medie superiori è illuminante la riflessione di Piero Calamandrei (famoso giurista messinese) che fece in difesa della Scuola Nazionale a Roma l'11 Febbraio del 1950.
Egli affermava che si possono istituire scuole di partito in due modi: " Uno è quello del totalitarismo aperto, confessato. Lo abbiamo sperimentato sotto il fascismo. ....... Ma c'è un'altra forma per trasformare la scuola di Stato in una scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto, torpido......... Facciamo l'ipotesi, che ci sia un partito al potere, un partito dominante , il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione.......... Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. ......... L' operazione si fa in tre modi: rovinare l scuole di Stato, lasciare che vadano in malora, impoverire i loro bilanci e trascurare i loro bisogni. ....... Dare alla scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alla scuole denaro pubblico".
Da sempre è stato detto che nella Costituzione vi è una polemica costante, polemica rivolta al passato e al regime caduto, ed è abbastanza evidente in quelle parti costituzionali che prendono in considerazione i rapporti civili e politici e diritti di libertà anzitempo sconosciute, ma si può avvertire una polemica costante contro la società moderna, nella quale decade la stessa Riforma Gelmini, poichè quando a norma dell' Art. 3 comma 2 vi si dice è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, si afferma che vi sono degli ostacoli e vi è la necessità di rimuoverli e non di acuirli con delle normative poco appropriate al benessere sociale. Sminuendo lo stesso articolo 34: "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti dello studio", articolo che si nutre delle difficoltà economiche e tangibili che giornalmente vengono affrontate dalle famiglie tese a garantire una buona istruzione.
Per tal motivo il Movimento di Unità Barcellonese ha ritenuto essenziale trattare il tema in questione, poichè la protesta non è violenza, ma solo la mobilitazione di libere coscienze.
MARIA..

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